Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea
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Ar  Giuseppe

Ar, Giuseppe (Lucera, 1898 – Napoli, 1956), pittore, disegnatore, acquerellista. Compie gli studi tecnici a Lucera, eccellendo nel disegno. Il suo insegnante, Raffaele Graziani, lo incoraggia e gli è di guida. Nel frattempo si impegna nelle file dell’associazionismo cattolico ed è tra i principali animatori del Cicolo “Fides et studiorum”. Trova anche un modesto impiego nella locale Banca popolare Agricola, che però poco dopo fallisce. Ar si ritrova senza lavoro ed è così costretto a far leva sull’unico talento che possiede, la pittura. Già nel 1921 infatti, non solo aveva vinto la medaglia d’oro alla I mostra d‘arte di Capitanata, a Lucera, ma aveva anche partecipato con successo alla I Biennale Romana - Esposizione di Belle Arti nel Cinquantenario della capitale. I tre acquerelli che aveva presentato ebbero acquirenti prestigiosi: l’architetto Ennio Del Debbio e gli scultori Ermenegildo Luppi  (una sua “Deposizione” si può ammirare nella Cappella monumentale del Cimitero di Foggia) e Arturo Dazzi, autore del Monumento a Enrico Toti sul Pincio. Nel 1923 partecipa alla II Biennale Romana e nel 1925, gratificato da questi consensi, parte alla volta di Roma, dove rimane tre anni, stringendo amicizia con Guido Guida, che spesso gli organizza mostre nella sua galleria, “Fiamma”, e che lo mette anche in contatto con Antonio Mancini. Il 1928 è l’anno del suo ritorno a Lucera, ma è anche l’anno in cui la sua pittura riscuote i maggiori successi, a Roma: la sua personale alla galleria “Fiamma” viene visitata dal Re, che si complimenta con l’artista. Nonostante i consensi della critica, la pittura, da sola, non gli consente di vivere. A Lucera per qualche tempo insegna presso la Scuola d’avviamento professionale, dà qualche lezione privata di disegno e si ingegna perfino a fare il meccanico. Nel frattempo partecipa a tutte le più importanti rassegne nazionali e provinciali: le Quadriennali di Roma del 1931 e del 1939, le mostre provinciali, interregionali e nazionali  del Sindacato fascista di Belle Arti a Foggia (1937 e 1939), Bari (dal 1936 al 1943), Taranto 81937), Napoli 81937), Milano (1941). Nel dopoguerra riprende una intensa attività espositiva. La pittura comincia a dargli qualche agiatezza. Espone a Roma, Torino, Milano, Bari, Francavilla al mare, Trieste, Napoli, Venezia (1954, primo visitatore a firmare il libro d’onore, Giorgio De Chirico). Nel 1951 partecipa alla VI Quadriennale di Roma. Nel 1955 espone a Parigi, al Salon de Noel. Muore a Napoli proprio all’indomani di questa sua consacrazione internazionale. Lo stesso anno, a Parigi, gli viene dedicata una rassegna retrospettiva. Un’altra retrospettiva viene allestita a Londra nel 1964. Così pure a Roma (1965), a Foggia (1968 e 1981). Ha detto di se stesso Giuseppe Ar: “Mi chiamano il pittore grigio, ma non importa; il mio programma è quello di riprodurre le cose umili”. Eppure, come ha scritto Vittorio Sgarbi, celebrandone il centenario della nascita, “nessuno, dico nessuno, tra i pittori del Novecento, è stato più poeta di Giuseppe Ar…Ar non ha mai rischiato l’illustrazione. Ha calato gli oggetti in una atmosfera crepuscolare senza nulla concedere al sentimentalismo. E la materia della sua pittura è vibrante, delicatissima…”. In occasione del centenario della nascita dell’artista la città di Lucera ha allestito una mostra presso il Museo Civico “G.Fiorelli” con un cospicuo numero di quadri ceduti dalla vedova e un catalogo, curato da  Paolo Emilio Trastulli, che contiene anche i più importanti contributi critici sull’opera di Giuseppe Ar, da Vittorio Sgarbi a Pasquale Soccio, Michele Biancale, Arturo Lancelotti, Guido Guida, Rosario Labadessa.  Opere di Giuseppe Ar si trovano presso importanti musei ed enti pubblici, tra i quali la Quadreria del Quirinale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca Provinciale di Bari, il Museo e il Comune di Foggia, la Galleria Provinciale d’arte moderna di Foggia, oltre al Museo civico di Lucera.  Giuseppe Ar ha anche realizzato opere di devozione religiosa collocate in alcune Chiese, tra cui ricordiamo l’Immacolata nella Chiesa Parrocchiale dell’Immacolata a Roma e Santa Maria Incoronata nella Chiesa di S.Luigi a Foggia. (G.Cris.) 


Bibliografia essenziale

Giuseppe Ar nel giudizio dei critici e nel ricordo degli amici, Foggia, Stabilimento Tipografico Luigi Cappetta, 1957

P.E.Trastulli, (a cura di) Giuseppe Ar (1898-1956), Lucera, 1998

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