Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea
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Conte Pino

Conte, Pino (Palo del Colle, Bari, 1915 – Colleferro, 1997). Scultore. Compie gli studi artistici a Roma. Partecipa ai Littoriali dell’arte a Bari e a San Remo (1941); allestisce la sua prima mostra personale a Roma, a Palazzo Venezia, nel 1947. L’anno dopo partecipa al concorso per le porte di bronzo della Basilica di S. Pietro in Vaticano ottenendo il  Secondo premio. Da quel momento la sua carriera artistica è un continuo crescendo: partecipa alla Quadriennale di Roma del 1955 e alla Biennale di Venezia del 1956. Negli stessi anni è presente ad altre importanti rassegne di scultura sia in Italia che all’estero, conseguendo numerosi premi. Tra le più significative, la Nazionale d’arte sacra a Bologna, l’Internazionale di scultura a Carrara, la Biennale d’Arte contemporanea di Milano (1957), la “Summer International 1958” a New York. Espone anche in Giappone e in Australia. E proprio a Melbourne, alla National Gallery, è esposto un suo bronzo, L’albero della vita, significativamente collocato, secondo quanto annota Pasquale Sorrenti, tra un Rodin e un Moore. Altre sue opere importanti: il monumento al Cardinal Baronio (Sora), il monumento a Fra Tommaso (Celano), il Monumento all’emigrato (Palo del Colle). Intensa anche l’attività di ritrattista. Molte sue opere sono in importanti gallerie italiane ed estere. A Foggia, oltre al Nudo di giovinetta in marmo bianco esposto nella Galleria Provinciale d’Arte Moderna, si contano quattro Testine bronzee presso l’Istituto Tecnico Commerciale “P.Giannone” e una Testa di bimba, in bronzo, presso il Museo Civico. Tra le ultime rassegne cui Conte ha partecipato in Capitanata, segnaliamo quella organizzata presso il Museo Civico di Lucera nel 1974 da Leonardo De Luca. L’artista pugliese vi espose due piccoli bronzi: Prima maternità e Piccolo bagnante. Lusinghieri anche i giudizi della critica. Scrive Mario Ricci a proposito di Pino Conte: “Le sue creazioni conservano sempre un carattere positivo, derivante dalla pura espressione della concezione artistica del suo animo sensibile, da cui si dipartono delle vibrazioni accorate. Alla base delle sue creazioni è il volume unico, sia per le figure che per i gruppi. Gli elementi della composizione sono accentrati nel monoblocco, creando un ritmo armonioso e delicato, e il motivo è essenziale, sincero, pervaso di poesia”. In definitiva, dal nostro punto di vista, l’opera di Pino Conte si caratterizza per una sorta di realismo soffuso di lirismo. Una valutazione complessiva dell’opera di Pino Conte si può ricavare dalla monografia dedicatagli da Giuseppe Gatt nel 1962. Una rivisitazione critica della sua opera si è avuta recentemente in occasione della mostra Malie plastiche (dedicata agli scultori pugliesi Conte, Martinez e di Pillo), tenutasi al Museo civico di Foggia nel gennaio del 2002 e curata dal figlio, Vitaldo Conte. (G.Cris.) 


Bibliografia essenziale

G. Gatt, Pino Conte, Roma,Ediz. Ateneo, 1962

V.Conte (a cura di), Malie plastiche, scultura come poesia, Pino Conte, Antonio Di Pillo, Gaetano Martinez, Foggia, 2002

                                     
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