Galleria Provinciale d'Arte Moderna e
Contemporanea
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Amorico, Alberto
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Nella penombra dello studio
dell’artista una ragazza gioca con un fazzoletto tirandoselo dietro la
nuca con le due mani. Guarda sorridente l’osservatore, con occhi
luminosi, furbetti e ammiccanti, quasi giocasse a posare. E’ seduta,
volge le spalle allo scrittoio su cui vi è una cartellina raccogli
disegni e una pila di libri. La figura è pressoché a tutta pagina.
Sulla parete, a ridosso dello scrittoio, sono poggiate due tele di
diverse dimensioni, mentre più in alto è appeso il calco di gesso di
una mano. La penombra dell’ambiente, dove dominano i grigi scuri, è
ravvivata dalla freschezza e vivacità del volto della ragazza, su cui
scivola dall’alto la luce, illuminando la camicetta rossa. La figura è
costruita soprattutto sulla diagonale discendente, equilibrata dalla
diagonale ascendente delle braccia e delle mani. La pennellata è larga
e materica, secondo la tradizione figurativa novecentista, richiamata
d’altronde, anche concettualmente, dal calco di gesso della mano,
omaggio alla classicità delle forme, secondo la lezione di Sironi e
Casorati. Con pochi tocchi e appropriati tagli luministici, Amorico
riesce a cogliere la psicologia della ragazza. In questo dipinto (ma
anche in altri dello stesso periodo, come Attrazione, presente
nella Galleria d’arte dell’ITC “P.Giannone” di Foggia, su cui v.
G.Cristino, op.cit. p.132), Amorico si rivela un abile pittore di
figure in un interno, dove può maggiormente dosare gli effetti
luministici per piegare alla sua arte il mistero della luce. (G.Cris.) |