Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea
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Caldara, Benedetto
(Napoli, 1879 – Roma, ?)

Frutta d’autunno, 1945

Olio su tavoletta,  cm 25 x 39

Firmato in basso a sinistra B(enedetto) Caldara, 1945
Sul retro, autografo su carta
Benedetto Caldara/ Frutta d’autunno/ Roma, 1945

Provincia di Foggia
 

E’ una delle opere più celebrate di Benedetto Caldara. E’ una natura morta di notevole realismo dove però sono le forme simboliche e la trama di luci, toni e trasparenze più che le mele rosse, le pere, il grappolo d’uva bianca e il bicchiere d’acqua, a risaltare maggiormente. La bellezza di un dipinto, ha scritto Maurizio Calvesi, nasce dai suoi valori di stile più che dalla veridicità della riproduzione. E qui Caldara ha dato il meglio di sé. Ha tratto la sua iconografia dalla tradizione italiana del Caravaggio, (la Canestra di frutta) piuttosto che dalle moderne nature morte di Paul Cézanne e l’ha realizzata con grande abilità portandola al limite dell’astrazione: se non fosse per le lievi ombre portate dei frutti, si direbbe che questi siano sospesi nell’aria. Il piano d’appoggio è infatti coloristicamente impalpabile, e questo esalta l’armonia tra la rotondità della forma dei frutti e la loro brillantezza cromatica, facendoci dimenticare tutti i particolari e i dettagli naturalistici.  La presenza del bicchiere riempito d’acqua ci dice anche che la frutta è destinata a un pasto frugale. L’opera è stata citata e pubblicata da diversi autori col titolo generico di “Natura morta”. (G.Cris.)

 Bibliografia:
A.Gambacorta, Arte a Foggia dal 1900 al 1950, Foggia, Museo Civico, 1980, p. 105
V.Marchesiello, Il patrimonio artistico della Provincia di Foggia, Foggia, 1997