Galleria Provinciale d' Arte Moderna e Contemporanea
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Sala I ~ Ritratti di dauni illustri

 La prima sala espositiva, superata la reception, corrisponde agli spazi in cui nel 1762 c’era la cantinetta dell’Uditore fiscale. Come gran parte degli ambienti riservati alla mostra permanente, questo locale in epoca più recente è stato adibito per molti anni a deposito di libri della Biblioteca provinciale. La sala ospita alcuni dipinti cosiddetti “ammonitori” raffiguranti personaggi illustri della Capitanata. La posizione centrale è occupata da Pietro Giannone (Ischitella, 1676 – Torino, 1748), il giureconsulto e avvocato anticurialista autore dell’Istoria civile del Regno di Napoli (1723), rimasto vittima della prevaricazione del potere religioso, ch’egli cercò di separare da quello civile. Il dipinto, del 1887, è di Giuseppe D’Errico (Sec. XIX), e si ispira all’iconografia di Giannone così come venne fissata da Jeremias Jakob Sedelmayr per alcune edizioni dell’Istoria. L’opera di D’Errico, insieme a quella di Nicola Boffa raffigurante Francesco De Sanctis, è tra i dipinti più antichi tra quelli conservati dalla Provincia prima dei più recenti acquisti. Fu commissionato negli stessi anni in cui la Provincia istituiva a Foggia l’omonimo Istituto Tecnico Commerciale e rispondeva a quelle esigenze della borghesia, dopo l’Unificazione, di celebrare quanti avevano illustrato il Paese in ogni campo o che erano stati vittime dell’oscurantismo. Pietro Giannone è raffigurato a tre quarti di figura, in abito di gala, con un fascicolo in mano e lo sguardo fermo nei confronti di un ideale interlocutore. Nello spazio circostante si vedono solo libri, dominano cioè gli elementi distintivi di una nuova classe sociale che ha nella cultura la sua forza. All’età dell’Illuminismo segue quella del Risorgimento. Due dipinti di Alberto Testi (San Severo,1874 - Foggia, 1954) raffigurano rispettivamente Luigi Zuppetta (Castelnuovo della Daunia, 1810 – Napoli, 1889) e Giuseppe Ricciardi (Napoli,1808 – 1882) patrioti, oltre che giurista l’uno e letterato l’altro, figli illustri della Capitanata. Luigi Zuppetta, patriota radical-garibaldino,fu deputato al Parlamento napoletano del 1848 ed autore dell’ineguagliato Codice penale della Repubblica di San Marino. Giuseppe Ricciardi, di famiglia foggiana (figlio di Francesco, Conte dei Camaldoli, consigliere di Stato di Murat), letterato e cospiratore politico, condannato a morte per l’insurrezione di Napoli del 15 maggio 1848,fu due volte rappresentante del popolo per la città di Foggia: nel 1848 durante la breve costituzione allora concessa dai Borboni, e dal 1861 al 1870, quale deputato al Parlamento nazionale subito dopo l’annessione delle provincie del Sud.  Entrambi i ritratti, che riproducono foto d’epoca, sono stati più volte esposti in occasione di Mostre celebrative del “1848” e del Risorgimento in Capitanata e rivelano le particolari doti di Alberto Testi nel genere del ritratto storico. Di M.De Luca (Serracapriola) è invece il Ritratto di Ferdinando De Luca,(Serracapriola,1783 – Napoli,1869), altro personaggio di spicco dell’Ottocento dauno, matematico e geografo insigne, patriota eletto deputato al parlamento meridionale nel 1820 e nel 1848. I ritratti di De Luca e Ricciardi provengono dalla Società Dauna di Cultura.
Dalla sala degli “ammonitori”, che presenta solo alcune delle personalità che hanno dato lustro alla Capitanata e che costituiscono insegnamento per le giovani generazioni ma anche biglietto di presentazione del contributo dato dalla provincia di Foggia al generale progresso civile e sociale, si passa a scorrere, in maniera diacronica, attraverso le figure più significative, alcuni momenti dell’attività artistica in Capitanata dalla seconda metà dell’Ottocento fino gli anni Ottanta del Novecento.

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