Un piccolo vano, di cui vi è traccia nelle piante di Palazzo Dogana solo a partire dalla seconda metà dell' Ottocento, ricavato da un fondaco più ampio, funge da intervallo rispetto ad un' altra sala dedicata ad artisti dauni dell' Ottocento. In questo vano, sala n. 3, potete ammirare, solitario, il busto bronzeo di Giuseppe Rosati, medico ed enciclopedico (Foggia 1752 ~ 1814), accademico ercolanense, realizzato da Salvatore Postiglione nel 1965. Si tratta di una replica del burto di Rosati realizzato dallo stesso Postiglione per essere collocato nel tempietto della Villa comunale di Foggia. Ricordare Giuseppe Rosati in queste sale non è casuale. Lo scienzato foggiano, definito il "Newton pugliese", era infatti collaboratore fisso del Presidente Governatore della Dogana nella scelta e nomina dei nuovi regi agrimensori, "esperto d' ufficio in tema di perizie cui era interessato il fisco o attinenti a controversie fra privati, e, infine, consulente tecnico, ai cui lumi la Dogana si rivolgeva in caso di esame di progetti o di nuove invenzioni " (P. Di Cicco).