Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea
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Ar, Giuseppe
(Lucera, 1898 – Napoli, 1956)



Donna alla spianatoia



Olio su tela,  cm 77 x 57
firmato in basso a destra G. Ar

Provincia di Foggia

Giuseppe Ar " Donna alla Spianatoia "

Interno di un’umile abitazione. Una giovane donna, seduta su una sedia impagliata è colta di profilo mentre è curva sulla spianatoia a impastare la farina e a tirare orecchiette. La spianatoia – il “tavoliere” – è collocata su due vecchie sedie che fungono da cavalletti. Tutto è in penombra. Solo la spianatoia è collocata in modo da ricevere lo spicchio di luce che proviene dall’esterno, dalla finestrella della porta d’ingresso. L’abitazione è di un gradino sotto il livello stradale. Ed è la stessa ambientazione di tante opere di Ar, poeta delle cose umili e dell’umile lavoro domestico. Sul lato destro, lo scorcio di una credenza riquadra la scena, il cui spazio, angusto, è costruito principalmente dalle tre sedie, nel cui triangolo ideale è collocata la donna. Come nella gran parte delle opere di Ar, anche qui tutto è giocato sul rapporto interno/esterno e sul controluce che ne deriva. Il pittore guarda la scena dall’interno ed è la luce che si diffonde tiepida dall’esterno a disegnare, sfumandoli, i profili degli oggetti e della figura, mentre tutto è in penombra, tranne brevi tratti dove con più forza la luce penetra: lo stipite rischiarato e la spianatoia. La luce annulla anche ogni rapporto con l’esterno. Le due finestre della porta sono infatti quasi bianche ed abbagliano, non lasciando intravedere nulla al di fuori. Questo accentua il senso d’isolamento e d’intimismo della scena. L’atmosfera è crepuscolare. L’artista vede le cose come se avesse di fronte la luce, e quindi le vede abbacinato, con i contorni poco netti. Il profilo della donna diventa così più morbido e dolce, come ogni cosa che è nella casa. Il centro del quadro è costituito dalle mani della donna, verso cui conducono tutte le linee prospettiche. Tutto è costruito per esaltare quel gesto, il lavoro e l’operosità di una casalinga. Il quadro ricorda  altri dipinti di Giuseppe Ar: Lavoro sereno (esposto al Maggio di Bari nel 1951), Il tagliere la farina, del 1949 e Lo staccio, sempre del 1949. In quest’ultimo dipinto c’è la spianatoia su due sedie davanti alla stessa porta con le finestrelle spalancate, ma manca la massaia. Si fa per dire, perché la terza sedia appena spostata indica che si è allontanata da poco. L’opera di Ar di proprietà della Provincia di Foggia non è datata, ma riteniamo possa annoverarsi  tra quelle dipinte dal Maestro all’inizio degli anni Quaranta, quando i suoi lavori perdono ulteriormente di nitidezza perché la luce diventa un pulviscolo bianco dorato che tutto armonizza e imbeve. La prima esposizione dell’opera, infatti, secondo quanto riferisce P.E.Trastulli (P.E. Trastulli, A cura di, Giuseppe Ar, Lucera, Museo Civico “G.Fiorelli”, 1998, p.12) è del 1943. L’opera è variamente denominata: Massaia o Donna al tagliere. Qui è denominata Donna alla spianatoia. (G.Cris.)

Esposizioni
:
Foggia, 1981, Mostra retrospettiva nell’”Ottobre dauno” (Organizzata dal Museo Civico del Comune di Foggia e dall’Ente Fiere di Foggia). L’opera è denominata “Donna al tagliere”;
Foggia, 1997, Mostra del patrimonio d’arte della Provincia di Foggia, titolo dell’opera “Massaia”

Bibliografia:
Catalogo mostra retrospettiva di G.A. presso la Fiera di Foggia
, Ottobre dauno, Foggia, 1981
V.Marchesiello, Il patrimonio artistico della Provincia di Foggia, Foggia,1997
P.E. Trastulli (a cura di), Giuseppe Ar, Lucera, Museo Civico “G.Fiorelli”, 1998, p.108.