Galleria Provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea
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Bortoluzzi, Alfredo
(Karlsrhue, Germania, 1905-Peschici, Foggia, 1994)

Peschici

Olio su tela,  cm 50 x 70

Firmato e datato Alfredo Bortoluzzi, 1979

Provincia di Foggia

 

 

Alfredo Bortoluzzi ha vissuto a Peschici dal 1958 fino alla morte, avvenuta nel 1994. Con Venezia, Peschici è stato il luogo prediletto dall’artista, quello che maggiormente gli ha consentito di superare le angosce di una vicenda esistenziale lacerata dall’oppressione nazista e di elaborare un proprio linguaggio pittorico, coniugando razionalità espressiva e commozione lirica. Per Bortoluzzi, ha scritto Carlo Munari, “Peschici è per davvero la Rosa dei Venti, la terra ideale in cui l’artista ha potuto riconoscersi fin nelle fibre più profonde. Da Peschici riceve una stimolazione costante al suo operare, a Peschici egli continua a far dono della propria pittura: un atto di omaggio e, insieme, un modo per identificarsi in una geografia dell’anima”. E mai atto di omaggio fu più significativo. Lo splendido panorama del paese garganico, che si distende con le sue case bianche fino al mare accompagnato da ulivi e macchia mediterranea, è stemperato da colori fluidi e trasparenti che lo rendono quasi evanescente, poetico. Con le variazioni tonali di larghe fasce cromatiche, l’artista ha abbassato il tono dell’accecante visione naturalistica per farcene percepire con chiarezza le trame, i contorni e quei “gomitoli d’anni / che sanno la radice del Gargano” (E.F.Accrocca). Se si guarda con attenzione il dipinto, è possibile intravedere anche il procedimento che l’artista utilizza nel suo lavoro. E’ immediatamente percepibile, infatti, il reticolo di trentasei rettangoli, al loro interno ulteriormente e impercettibilmente suddivisi, che formano la gamma delle variazioni tonali dei colori assunti a base dell’opera, azzurro e giallo, e delle loro combinazioni. Bortoluzzi ha realizzato più volte questo stesso tema, spesso con un’accentuata geometrizzazione delle forme e una sorta di cubismo di colore. Questa “Peschici” dipinta nel 1979 è invece quasi acquerellata e maggiormente intrisa di lirismo. E’ la Peschici vista da Anacleto Lupo quando si recò ad intervistare Bortoluzzi, borgata emersa dal mare, avvolta in veli bianchi (G.Cris.)

Esposizioni:
Foggia,1983
Foggia,1997