Galleria Provinciale d' Arte Moderna e
Contemporanea
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Informazioni
L’opera è stata realizzata nel 1923.
Provincia di Foggia |
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Insieme al “Leopardi” questa acquaforte è una delle più note di
Alfredo Petrucci. L’artista le presentò insieme, infatti, alla I
Mostra di artisti pugliesi in Roma, tenutasi a Roma a Palazzo Salviati
dal maggio al giugno del 1924. La mostra era stata promossa e ordinata
dallo stesso Petrucci, da poco a Roma dopo aver peregrinato come
Soprintendente alle Antichità e Belle arti da Ancona a Siena a Bari.
Scopo della mostra, il cui manifesto fu disegnato da Luigi Schingo,
era quello di far meglio conoscere l’autenticità e originalità degli
artisti pugliesi fino ad allora genericamente etichettati come
“napoletani”. Le due acqueforti divennero subito “indimenticabili”,
come si espresse Francesco Gabrieli. Solo da una geniale e possente
forza incisiva, ha scritto Cristanziano Serricchio, potevano essere
interpretati due geni come Leopardi e Beethoven. “Ecco Beethoven – ha
scritto ancora Serricchio - : un volto di gigante in collera con gli
dei. Passano nei suoi occhi profondi gli echi delle nove sinfonie o le
tenebre delle tempeste e i lampi del trionfo?” E Armando Lodolini:
“Solo un poeta poteva animare fino alla vita dello spirito, l’arte
tecnica per eccellenza”. (G.Cris.)
Bibliografia A.Ventura, Catalogo Mostra bibliografico-documentaria nel decimo anniversario della morte di Alfredo Petrucci, Foggia 8 ottobre 1979, in la Capitanata, Anno 1978-1979 Nn.1-6 II, p.81 s. |