Galleria Provinciale d' Arte Moderna e
Contemporanea
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Informazioni
Postiglione, Salvatore Ragazza, 1949 Testa muliebre in pietra di Apricena Altezza cm 25 Firmata Provincia di Foggia |
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La
testa è in posizione centrale, leggermente inarcata verso l’alto. Le
sopracciglia sono un poco aggrottate e ben delineate, lo sguardo è
profondo e imbronciato. Gli occhi sono realizzati secondo una tecnica
che scava il cerchio della parte corneale risparmiando in rilievo la
pupilla. Il profilo è netto, il naso è affinato in punta e le labbra
sono carnose e ben disegnate. I capelli, corti alla “maschietta”, con
scriminatura a sinistra, evidenziati con linee sottili, sono tirati
indietro, quasi uno per uno, e lasciano libere le orecchie. Una
piccola frangetta armonizza l’ampiezza della fronte. La superficie è
molto levigata e fa scivolare la luce sulle sporgenze e sugli scavi in
modo da rompere l’uniformità cromatica della pietra, alla quale dà
anche calore e colore. E’ un ritratto classico e moderno a un tempo,
perché rispetta le connotazioni del vero, esprime i sentimenti del
rappresentato, ma nello stesso tempo tiene conto, per il suo stile
sobrio, del gusto e della sensibilità dei moderni. Ed è un’opera di
intaglio che rivela tutta la bravura dell’artista sanseverese, che si
è cimentato altre volte con la pietra dura del Gargano, la pietra di
Apricena, nel realizzare i suoi lavori più impegnativi, come il “Torso
muliebre” che si conserva presso il Museo Civico di Foggia. Nel
catalogo della Mostra retrospettiva del 1978, curato da Carlo
Gentile, l’opera figura con il titolo di “Ragazza” e con l’anno di
esecuzione (1949). E’ stata esposta alla Fiera di Foggia nel 1966 nel
padiglione della Camera di Commercio dedicato alla “pietra di Apricena”,
visitato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, on.le Aldo Moro, e
successivamente pubblicata nella monografia “La pietra di Apricena”
edita dalla stessa Camera di Commercio di Foggia. L’Artista ha
replicato più volte, con opere di modellato, questo volto, con leggere
modifiche, come nel bronzo intitolato “Contadina dauna”, del 1967 e in
quello intitolato “Ragazza”, del 1974. (G.Cris.) La Pietra di Apricena, Foggia, 1967
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